
PELLE

DI COSA SI TRATTA:
Malattie acute (DIC, DAC, Eczemi…) e/o croniche (Vitiligine, Psoriasi, Dermatite Atopica…), quadri infettivi localizzati o diffusi, sostenuti da virus (Herpes Simplex, Herpes Zoster, mollusco contagioso, verruche volgari…) da funghi (Pitiriasi Versicolor, Tinea pedis-manum-corporis, Dermatite Seborroica, Intertrigine…) o da batteri (Acne volgare, Follicolite, Impetigine, Dermatite periorale…), pre-cancerosi e Carcinomi (Ca Basocellulare, Ca Spinocellulare, Cheratosi Attiniche, Cheratoacantoma, M. di Bowen…), Melanoma maligno sono solo alcune delle malattie che quotidianamente vengono affrontate dal dermatologo.
La gestione dei differenti quadri clinici presuppone la raccolta da parte dello specialista, di una anamnesi dettagliata e di una visita accurata volta a dirimere una diagnosi precisa che può talvolta necessitare di indagini aggiuntive come una valutazione microscopica, mediante luce ultravioletta, una biopsia cutanea per esame istologico e soprattutto una dermatoscopia.
Il Melanoma Maligno rappresenta ad oggi la 3° causa di morte al mondo per tumore, particolarmente subdolo, asintomatico ed aggressivo tende ad avere un’evoluzione rapida e ingravescente. Il controllo delle lesioni pigmentate, melanocitarie e non, permette una diagnosi precoce e una prognosi buona: fondamentale è l’autocontrollo della pelle attraverso la regola dell’ABCDE, A come presenza di Asimmetria, B con presenza di Bordi poco netti o sfumati, C come colore cambiato nel breve periodo, D come Dimensioni inteso come aumento più o meno improvviso, E come Evoluzione, una lesione pigmentata che si nota diversa rispetto ad un controllo precedente. Accanto all’autoanalisi rimane poi fondamentale un controllo accurato e periodico effettuato dallo specialista Dermatologo mediante dermatoscopia. La dermatoscopia permette infatti di indagare ciascuna lesione pigmentata e non e di valutare l’architettura e la distribuzione del pigmento. Se tale indagine evidenzia delle alterazioni strutturali diventa necessario effettuare lo step successivo, ovvero la mappatura effettuata in epiluminescenza per ingrandire la lesione in luce polarizzata di 100 volte e di memorizzare a computer l’immagine al fine di effettuare successive misurazioni e verifiche.